Dal mio punto di vista privilegiato di agente immobiliare, osservo ogni giorno un mercato che ha perso il suo punto di riferimento. Quel "buon senso" che un tempo equilibrava le aspettative dei proprietari con le possibilità degli inquilini sembra essere svanito. Al suo posto, si è insediato un fenomeno preoccupante: una profonda disconnessione tra il valore percepito di un immobile e la realtà economica delle persone.
Quando il costo per affittare un bilocale si avvicina o supera i 750 euro, spese escluse, in un contesto in cui lo stipendio medio netto in Italia si aggira intorno ai 1.700 euro, è naturale chiedersi: dove sta andando il mercato? Per molti lavoratori e giovani professionisti, destinare oltre il 40% del proprio reddito all'affitto non è più una scelta, ma un obbligo che lascia pochissimo spazio per una vita dignitosa. È una dinamica che incide profondamente non solo sulla capacità di risparmio, ma anche sulla possibilità di formare una famiglia, di investire sulla propria formazione o semplicemente di affrontare gli imprevisti. Il sogno di un mutuo o di un futuro stabile si allontana, sostituito dalla precarietà del presente.
Gli ultimi dati mostrano che i prezzi degli affitti sono aumentati in media del 4,6% solo nel secondo trimestre del 2025, con canoni che superano gli 846 euro nelle grandi città. Non è un semplice rialzo, ma una crescita che mette in discussione l'accessibilità a un diritto fondamentale come la casa, trasformandolo in un bene di lusso.
La Cedolare Secca: Un'Opportunità Mancata?
Uno degli aspetti più complessi di questa situazione riguarda la cedolare secca. Questo regime fiscale è stato introdotto con l'intento lodevole di calmierare gli affitti e di incoraggiare i proprietari a regolarizzare i contratti, offrendo un'imposta ridotta al 21% (e al 10% per i canoni concordati). Tuttavia, a distanza di anni, il risultato sembra essere un paradosso: l'agevolazione fiscale non ha frenato i prezzi, ma ha piuttosto incentivato una corsa al rialzo, alimentata dal desiderio di massimizzare il profitto.
La seconda parte della legge, che avrebbe dovuto introdurre un vero e proprio meccanismo di canoni controllati, non è mai stata resa vincolante. È rimasta un'opzione volontaria e scarsamente utilizzata, lasciando di fatto un vuoto normativo che ha permesso al mercato di operare senza sufficienti strumenti di controllo. Questo scenario ci spinge a interrogarci: la cedolare secca è stata un'opportunità mancata per riequilibrare il mercato, o è un esempio di come le buone intenzioni legislative possano generare conseguenze inattese quando non accompagnate da un sistema di regole efficace?
Riflessioni su un Mercato Sostenibile e le Sue Fragilità
La domanda che dobbiamo porci non è solo se questo mercato sia "giusto" o "sbagliato", ma se sia sostenibile. Un sistema che crea divari sociali sempre più ampi, in cui la casa diventa un lusso per pochi, è un sistema destinato a generare tensioni e squilibri economici. La presunta ricchezza generata dalla speculazione immobiliare è, in realtà, una bolla costruita sulla precarietà di molti. Quando la bolla scoppierà, non ci saranno vincitori, solo un disastro sociale ed economico che colpirà tutti, inclusi coloro che oggi pensano di esserne al riparo. La stabilità di un mercato si basa sulla sua sostenibilità sociale, non sul profitto a tutti i costi. E questo sistema ha già dimostrato di essere profondamente fragile.
La casa, sancita dalla nostra Costituzione come un diritto, è diventata un bene di consumo accessibile a pochi. Forse è il momento di riflettere su come la politica possa intervenire in modo costruttivo per promuovere un dialogo tra tutti gli attori del mercato, e non limitarsi a misure tampone. Serve un dibattito serio per valutare nuovi strumenti normativi, sostenere chi si trova in difficoltà con politiche mirate e disincentivare la speculazione. La casa non è solo un mattone o un'opportunità di business, ma il fondamento su cui si costruiscono le vite delle persone. Ripensare il nostro approccio al mercato degli affitti è un passo necessario per garantire un futuro più equo e stabile.
geom. Pesante Guido
REA MI 2768306