Se pensate che chi costruisce una casa oggi sia molto più avanti di un architetto romano vissuto due millenni fa, vi sorprenderà sapere che il famoso Marco Vitruvio Pollione, nel suo trattato “De architectura “scritto intorno al 15 a.C., affrontava già un problema che ancora oggi tiene svegli proprietari e agenti immobiliari: l’esposizione delle case rispetto al sole.
Vitruvio aveva capito una cosa fondamentale, che sembra scontata ma che a volte si dimentica: come è orientata la casa incide profondamente sul comfort di chi ci abita, sui consumi energetici e persino sull’umore. Non un dettaglio da poco, d’altronde passiamo moltissimo tempo tra quelle quattro mura.
Come doveva essere orientata una casa ai tempi di Roma?
Vitruvio suggeriva di progettare gli edifici secondo il clima, la latitudine e la regione. Una mossa intelligente, anche se oggi sappiamo che il criterio pratico è simile quasi ovunque, eccetto rarissime eccezioni. Quello che conta davvero è sfruttare al massimo luce e calore del sole.
Perché l’esposizione al sole è così importante?
Non è solo una questione di risparmio sulle bollette. Una stanza illuminata dal sole almeno qualche ora al giorno regala aria più pulita, una maggiore sensazione di benessere e influisce positivamente sull’umore. La bioarchitettura moderna tiene molto a questo aspetto: una casa ben orientata non è solo più vivibile, ma anche più desiderabile sul mercato.
L’esposizione ideale? Sempre a sud
Il lato sud è il vero jolly della casa perché in inverno, quando il sole è basso, i suoi raggi penetrano attraverso le finestre riscaldando gli ambienti. Per questo è consigliato posizionare qui le stanze in cui si passa più tempo: cucina, soggiorno, salotti. Immaginatevi a sorseggiare un caffè mattutino coccolati dal tepore solare, senza nemmeno accendere il riscaldamento!
Al contrario, il lato nord è il più inospitale: qui gli ambienti sono più freddi e meno luminosi, perfetti per locali di servizio, bagni, corridoi o scale, cioè quegli spazi dove si passa meno tempo.
E le altre esposizioni?
- A est vanno le camere da letto: godersi i primi raggi del sole è un toccasana per svegliarsi con energia.
- A ovest, invece, si può pensare a uno studio o a un soggiorno dove rilassarsi nel tardo pomeriggio, magari guardando il tramonto.
Se la fortuna vi assiste e la casa ha doppia o multipla esposizione, avrete un vero tesoro: la possibilità di organizzare ogni stanza secondo l’orario del sole.
Quante finestre servono?
Per non sprecare calore e luce, una casa equilibrata dovrebbe avere finestre equivalse almeno al 5% della superficie abitabile. Ma occhio: troppe finestre possono disperdere calore d’inverno, quindi il numero giusto varia in base al clima locale.

Cosa significa tutto questo per chi cerca casa?
Se siete in cerca di una nuova abitazione, non sottovalutate l’orientamento e la qualità delle finestre. Informatevi, fate domande precise, e pretendete risposte chiare dall’agente immobiliare che vi segue: lui è lì per chiarirvi ogni dubbio e guidarvi verso la scelta migliore per il vostro comfort e risparmio.
Ricordate anche che una casa ben esposta al sole non solo è più piacevole da vivere, ma ha anche più valore sul mercato, un argomento che fa sorridere chi compra e chi vende.
In sintesi, anche dopo più di 2000 anni, i consigli di Vitruvio rimangono preziosi: una casa che segue il sole è una casa felice, accogliente, e soprattutto più efficiente. E quella è una ragione più che valida per scegliere bene — e per pretendere un agente immobiliare che sappia guidarvi davvero.
geom. Pesante Guido
REA 2768306