Nel 2025, certi venditori sembrano usciti da una commedia, con giustificazioni “creative” per prezzi che sfidano la logica del mercato. Valutazioni realistiche e proposte sensate? Spesso liquidate con scuse che, pur divertenti, non reggono. Ecco un viaggio tra le perle più comuni, con un invito a guardare il mercato con occhi nuovi.
“È un gioiello d’epoca, unico nel suo genere!”
Parquet che scricchiola e muri con “carattere”? “Fascino storico”, dicono. Ma quando presentiamo una valutazione che considera i costi di ristrutturazione, la storia dell’“opera d’arte” non convince.
- Cari venditori, il vintage è un pregio, ma il prezzo dovrebbe riflettere il restauro necessario, non un dipinto raro.
“La luce naturale è impareggiabile!”
Un monolocale a prezzo di villa? “Ma la luce naturale!” Peccato che venga da una finestrella o dal balcone del vicino. Quando proponiamo un’offerta basata sui metri quadri reali, le poesie sul sole non bastano.
- La luce è un bonus, ma il prezzo dovrebbe illuminare anche il nostro portafoglio.
“Il quartiere è esclusivo, una gemma nascosta!”
Posizione “strategica”, anche se il negozio più vicino è un miraggio. Quando proponiamo un prezzo che considera l’isolamento, non raccontateci che è il nuovo centro città.
- L’esclusività piace, ma il mercato premia la comodità. Un prezzo realistico farebbe brillare la vostra casa.
“Ha un valore storico inestimabile!”
“Questa casa racconta storie!” Certo, spesso di tubi datati. Quando mostriamo una valutazione che include i costi di manutenzione, il “valore storico” non giustifica cifre da museo.
- La storia è affascinante, ma un’offerta equa rende una casa davvero speciale.
“Il prezzo riflette quanto ho pagato io!”
“Ho speso una fortuna per questa casa!” Cari venditori, il mercato non è un diario dei vostri ricordi finanziari. La valutazione di un immobile si basa su domanda, offerta e condizioni attuali, non su quanto avete sborsato anni fa.
- Quando vi proponiamo un’offerta in linea con il 2025, non tirate fuori la fattura d’acquisto: il mercato non ha memoria, e il prezzo dovrebbe rifletterlo.
“Il potenziale è infinito!”
“Immaginate cosa potreste farci!” Tradotto: preparatevi a investire tanto. Quando proponiamo un prezzo che considera le ristrutturazioni, non vendeteci sogni.
- Il prezzo deve riflettere lo stato attuale, non la fantasia di chi pensa vendere un rudere come una villa da copertina facendo finta che le ruspe siano già passate.
“Il valore emotivo è unico!”
Quando vi proponiamo un’offerta di mercato, la nostalgia non giustifica cifre stellari.
- I ricordi sono preziosi, ma non pagano il mutuo.

Un invito ai venditori
Quindi, cari venditori, il 2025 non è l’anno per le favole immobiliari. Il mercato parla chiaro, le valutazioni sono precise e le proposte d’acquisto non sono un attacco personale. Le vostre scuse creative sono divertenti, ma non convincono più nessuno. Invece di nascondervi dietro “luce naturale” o “valore emotivo”, guardate in faccia la realtà: una casa vale quanto il mercato è disposto a pagare. Accettate le offerte ragionevoli, smettetela di sognare cifre da capogiro e vendete senza bisogno di un copione da Oscar.
Se continuate a tirar fuori queste scuse, preparatevi a una cosa: la vostra casa resterà sul mercato più a lungo di una serie TV senza finale.
E il prezzo? Beh, quello scenderà, che vi piaccia o no. 😉
geom. Pesante Guido
REA MI 2768306