«Il principale nemico della conoscenza non è l’ignoranza, è l’illusione della conoscenza.» Quante volte questo proverbio calza a pennello nel mercato immobiliare? Vi siete mai chiesti perché tanti privati si convincono di poter fare tutto da soli, dalla valutazione alla compravendita, senza nessun aiuto professionale? O perché ci sono agenti che, pur improvvisandosi esperti, non sanno distinguere una CILA da una SCIA? Prima di tuffarvi nel “fai da te” immobiliare, è il caso di chiedersi: conoscete davvero il mercato, o vi illudete di conoscerlo? Perché in questo campo, l’illusione di sapere può costare molto più cara della semplice ignoranza.
Chi pensa di conoscere il mercato immobiliare senza averne la reale padronanza vive «nell’illusione della conoscenza», il vero, formidabile nemico del sapere. Invece di ignorare ciò che non sa, si convince di sapere tutto. Il risultato? Fuffa a palate, caos immobiliare e risate – ma nemmeno troppo – per chi lo osserva da fuori.
Il mercato immobiliare è un mondo complesso, stratificato, una giungla di norme, prezzi, tempistiche, documenti e scadenze. Per chi ci lavora sul serio, ogni pratica è una sfida e ogni trattativa un esercizio di equilibrio tra competenze tecnico-legali e capacità relazionali. Bene, ora immaginate una scena: un privato che, convinto di essere un maestro Jedi dell’immobiliare dopo aver letto qualche blog o guardato qualche video su YouTube, decide di fare tutto da solo, dall’acquisto alla vendita, dal compromesso al rogito, passando per calcoli di tasse e perizie fatte con Google.
L’illusione della conoscenza inizia spesso proprio da qui: quando un privato pensa "ce l’ho in pugno" fino a scoprire che senza una CILA o una SCIA (per chi avesse dimenticato, sono due tipi di comunicazioni necessarie per lavori edilizi, e non sono nomi di nuove boyband Italiane) la sua casa potrebbe non solo non essere vendibile, ma nemmeno abitabile come vuole. Oppure scopre troppo tardi che il capitolato del mutuo non prevede ciò che sperava o che la perizia gratuita "fai da te" non regge di fronte a un notaio serio o a un tecnico preparato.
E qui eccolo, il fenomeno degli agenti immobiliari improvvisati. Non parliamo di chi ha il patentino, o meglio speriamo di no, no, parliamo di quelli che pensano che basti aprire un profilo Facebook, qualche video girato con lo smartphone e un prezzo sparato a casaccio per definirsi esperti di mercato. E non è solo un problema di patentino: è la manchevolezza al centro della sua illusione di sapere che sbriciola qualsiasi credibilità professionale.
Senza una conoscenza reale, basata sui fatti, sulle normative aggiornate e su un’esatta valutazione del mercato locale, chi si improvvisa agente è come un capitano che guida una nave con gli occhi bendati. Il risultato? Proprietà mal vendute, clienti scontenti, cause legali in arrivo e la sempreverde illusione di aver fatto “una buona offerta”.
Eppure, in questo mare di disinformazione e approssimazione, qualcuno insiste a far finta di sapere, ostinato nel difendere la sua “verità” personale col grilletto facile del "L’ho letto su internet". E il mercato, ironia della sorte, punisce con rigore impietoso.
Allora, come sconfiggere il nemico invisibile? Innanzitutto riconoscendo i propri limiti. Nel mercato immobiliare, come nella vita, l’umiltà non è mai un segno di debolezza ma una chiave per aprire porte che altrimenti rimarrebbero blindate. Rivolgersi a professionisti veri, aggiornati, con esperienza e – perché no – con un pizzico di onestà intellettuale, è la strada più veloce per evitare tanto fumo e poco arrosto.
A un privato sta il compito – non facile – di capire che il risparmio immediato ottenuto tagliando fuori figure professionali qualificate spesso si traduce in spese nascoste, errori irrecuperabili e forse anche nei peggiori incubi burocratici. Allo stesso tempo, agli agenti spetta il dovere (anche etico) di aggiornarsi continuamente, di non lasciar spazio alla fuffa, di costruire credibilità con fatti e risultati concreti, non con slogan vuoti o fotine accattivanti.
In conclusione, il peggior nemico della conoscenza nel mercato immobiliare non è l’ignoranza tout court, ma quella sottile e velenosa illusione di sapere abbastanza, che fa mettere a rischio compravendite, patrimoni e serenità. Meglio un po’ di sana ignoranza, da colmare passo-passo, che un ego gonfio di fuffa.
Chi pensava di “fare tutto da solo”? Forse è ora di togliersi la benda dalla vista, smettere di credere alle magie e affidarsi a chi quel mercato lo conosce davvero, con tutto il sudore, il sacrificio e l’onestà che ci vogliono.
Perché, come abbiamo detto all’inizio, parafrasando il grande filosofo Nietzsche: "Non è la conoscenza superficiale che uccide, ma l’illusione di averla davvero."
E in immobiliare, questo annienta patrimoni.
geom. Pesante Guido
REA MI 2768306